sabato, dicembre 17, 2005

Xmas party

Uscendo per strada si possono vedere chiazze di vomito alle fermate del bus o negli angoli bui, segno che la stagione dei party natalizi è incominciata.
E' buffo vedere ragazze uscite in tiro qualche ora prima, riverse in terra o barcollanti dopo una serata di baldoria; mentre entro in bagno ne esce una tipa del project managing, di solito è sorridente e cordiale, adesso è solamente verde.
Sulle scale Kate, giovane donna british con cui divido la scrivania da circa tre mesi, mi urla "..sono seduta accanto a te, tu mi conosci, non è vero!? ", è ubriaca e non l'avevo mai vista ridere. Rimango interdetto per un attimo e non capisco se sta scherzando o parla seriamente, le schiocco un bacio da lontano e le dico che non la dimenticherò per il resto della vita. Sto scherzando, spero che nel mio caso sia chiaro.
Il tema della festa era il "west selvaggio", così tutti e trecentocinquanta, abbiamo riempito il Turnmill di cowgirls, cow boys, peones messicani e cactus;

una mia amica mi ha regalato una stella da sceriffo e credo di aver bevuto più di quanto il mio fegato fosse abituato a sopportare dai tempi in cui stavo a Parigi, circa tre mesi fa.

Mi infilo intirizzito nell'underground e noto altri segni tipici della christmas party season, gente che cammina sorretta da amici, gente addormentata sui sedili, gente verde, se non vedessi la scritta northern line penserei di essere in Iraq, o in uno di quei film di fantascienza anni '50 pieni di omini strani.
E' l'una del mattino di un sabato di metà dicembre, ho un timbro sulla mano di chissà quale posto, sono a Londra e sono ubriaco.